F.GARCIA LORCA
GACELA DEL AMOR
IMPREVISTO (DIVAN DE TAMARIT)
Nadie comprendía el
perfume
de la oscura magnolia de tu vientre.
Nadie sabía que martirizabas
un colibrí de amor entre los dientes.
de la oscura magnolia de tu vientre.
Nadie sabía que martirizabas
un colibrí de amor entre los dientes.
Mil caballitos
persas se dormían
en la plaza con luna de tu frente,
mientras que yo enlazaba cuatro noches
tu cintura, enemiga de la nieve.
Entre yeso y jazmines, tu mirada
era un pálido ramo de simientes.
Yo busqué, para darte, por mi pecho
las letras de marfil que dicen siempre.
Siempre, siempre: jardín de mi agonía,
tu cuerpo fugitivo para siempre,
la sangre de tus venas en mi boca,
tu boca ya sin luz para mi muerte.
(Nessuno capiva il profumo
dell'oscura magnolia del tuo ventre.
en la plaza con luna de tu frente,
mientras que yo enlazaba cuatro noches
tu cintura, enemiga de la nieve.
Entre yeso y jazmines, tu mirada
era un pálido ramo de simientes.
Yo busqué, para darte, por mi pecho
las letras de marfil que dicen siempre.
Siempre, siempre: jardín de mi agonía,
tu cuerpo fugitivo para siempre,
la sangre de tus venas en mi boca,
tu boca ya sin luz para mi muerte.
(Nessuno capiva il profumo
dell'oscura magnolia del tuo ventre.
E nessuno sapeva del martirio
di un colibrì d'amore fra i tuoi denti.
Mille cavallini persiani dormivano
nella piazza con luna della tua fronte,
mentre per quattro notti io cingevo
la tua vita,nemica della neve.
Il tuo sguardo,fra gelsomini e gesso,
era un pallido fascio di sementi.
Per dartele,ho cercato sul mio petto
le cifre bianche che dicono sempre.
Sempre,sempre:giardino d'angonia,
il tuo corpo fuggitivo per sempre,
di un colibrì d'amore fra i tuoi denti.
Mille cavallini persiani dormivano
nella piazza con luna della tua fronte,
mentre per quattro notti io cingevo
la tua vita,nemica della neve.
Il tuo sguardo,fra gelsomini e gesso,
era un pallido fascio di sementi.
Per dartele,ho cercato sul mio petto
le cifre bianche che dicono sempre.
Sempre,sempre:giardino d'angonia,
il tuo corpo fuggitivo per sempre,
il sangue delle tue vene nella mia bocca,
la bocca tua ormai scura per la mia morte.)
la bocca tua ormai scura per la mia morte.)
PABLO NERUDA SONETO XCII
Amor mío, si muero y tú no mueres, no demos al dolor más territorio:
amor mío, si mueres y no muero,
no hay extensión como la que vivimos.
Polvo en el trigo, arena en las arenas
el tiempo, el agua errante, el viento vago
nos llevó como grano navegante.
Pudimos no encontrarnos en el tiempo.
Esta pradera en que nos encontramos,
oh pequeño infinito! devolvemos.
Pero este amor, amor, no ha terminado,
y así como no
tuvo nacimiento
no tiene muerte, es como un largo río,
sólo cambia de tierras y de labios.
no tiene muerte, es como un largo río,
sólo cambia de tierras y de labios.
(Amor
mio, se muoio e tu non muori,
amor mio, se muori e io non muoio,
non diamo al dolor più territorio:
non v'è estensione come quella che viviamo.
Polvere nel frumento, arena nelle arene
il tempo, l'acqua errante, il vento vago
ci portò come grano navigante.
Potuto avremmo non trovarci nel tempo.
Questa prateria in cui noi ci trovammo,
oh piccolo infinito! restituiamo.
Ma questo amore, amor non è finito:
così come non ebbe nascimento
morte non ha, è come un lungo fiume,
cambia solo di terre e di labbra.)
amor mio, se muori e io non muoio,
non diamo al dolor più territorio:
non v'è estensione come quella che viviamo.
Polvere nel frumento, arena nelle arene
il tempo, l'acqua errante, il vento vago
ci portò come grano navigante.
Potuto avremmo non trovarci nel tempo.
Questa prateria in cui noi ci trovammo,
oh piccolo infinito! restituiamo.
Ma questo amore, amor non è finito:
così come non ebbe nascimento
morte non ha, è come un lungo fiume,
cambia solo di terre e di labbra.)
Cerimonia finale del tè
Bene!
(preparo
il tè per due)
nel
cuore dico che ti amo;
forse
t’amo – forse,
ma
anche il gesto sicuro
si
confonde per lo sguardo obliquo della
tua violenza
(il
cucchiaino semina il tè nella teiera
e
sciaborda spezzandosi
di
cirri d’oro che l’acqua sfilaccia)
perché mi ostino ad amare
ciò
che divora, ciò che affanna ?
(sbocconcello
una tartina con marmellata
e
dolci smembramenti sbriciolano
il
vuoto biscotto della speranza)
scorgo
appena le briciole e sono stata anch’io piccola
per
dare spazio a te,
mi
facevo minuscola senza sforzo, e in ascolto
per
sentirti dentro
attenta
che tu non mi facessi male.
Non
ti voglio amare più, cioè non posso
(sagace
fruga nello zucchero, il tuo cucchiaino,
cerchi
gli echi dei giunchi
dove
dilaga il vento,
ma
trovi solo stretti freddi diamanti opachi)
che
fai, se dico che ti amo?
(metti
un cucchiaino di zucchero)
mi
ami
(
metti due cucchiaini)
che
fai, se dico che non ti amo?
(
metti un altro cucchiaino di zucchero)
mi
ami
(il
quarto)
Che
dolcezza eccessiva, a parole!
Ma
poi mi dai un ceffone
proprio
quando vorrei offrirti un occhio che si apre
sulla
tua cecità marmorea
mentre
offro il collo di docilissima vittima
della
tua gelosia arrogante.
Tiepida
come l’apatia
la
tazza del mio tè
riflette
la mia anima
come
il solito spiritoso specchio
che
sbatte in superficie
quanto
sta affogando sul fondo
e
non ritrae me stessa
ma
l’effetto che produco
abbandonata
in un canto come una cosa.
Bene!
Hai
finito il tuo tè
ho
concluso la tua vita
ho
terminato l’arsenico dei topi
ho
lasciato la mia
ho
interrotto il tempo illuso dai riti
ho
ucciso l’occhio pieno di colori che chiedevano di volare
ho
incrinato le tazze del tè
ho
corroso lo specchio
esaurito
l’inchiostro
fermato
la tua mano…
ho
provato il gusto tannico della morte.
Sofia P.
Bazori
Selezione poetica a cura di Fabrizio Sapio
Selezione immagini Adele Musso
Bellissime poesie d'amore. Ho apprezzato soprattutto la prima, onirica e preziosa.
RispondiEliminaApprezzo molto la poesia della Bazoni ironica e amarognola, a tratti metaforica nella scena del rito del tè che riproduce gesti familiari condivisi che si caricano di enorme significato; mi fa pensare come la condivisione del cibo sia un momento eplicativo dove si manifestano le reali relazioni che intercorrono fra le persone che condividono la quotidianità.
RispondiEliminaLe prime due sono "classici" della poesia d'amore ma anch'essi pieni di spunti e allusioni alle emozioni più intense del rapporto d'amore.
RosaL.
Amore e morte declinati al meglio. Mi piace molto l'accostamento di questi tre brani, complimenti per la scelta.
RispondiEliminaLe scelte le operiamo per associazioni o contrasti. Cercando cortocircuiti. L'originale serve a chi apprezza musica colore e verso. La traduzione a volte serve solo per una maggiore comprensione del significato ma non è quasi mai all'altezza dell'originale. La Sofia Bazori è figura interessante.ungherese di nascita vissuta nella Parigi del démi monde tra le due guerre. Sentimenti forti repressi dalla consuetudine e da ruoli di assoggettamento che si vogliono denunciare. Fab
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EliminaAdorable sophie j'espere de te connaitre tres bientot. Tu es formidable.
RispondiEliminaAdorable sophie j'espere de te connaitre tres bientot. Tu es formidable.
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