Strinsi
le mani sotto il velo oscuro...
“Perché
oggi sei pallida?”
Perché
d’agra tristezza
l’ho
abbeverato fino ad ubriacarlo.
Come
dimenticare? Uscì vacillando,
sulla
bocca una smorfia di dolore...
Corsi
senza sfiorare la ringhiera,
corsi
dietro di lui fino al portone.
Soffocando,
gridai: “E’ stato tutto
uno
scherzo. Muoio se te ne vai”.
Lui
sorrise calmo, crudele
e
mi disse: “Non startene al vento.”
(1911)
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Lascio
la casa bianca e il muto giardino.
Deserta
e luminosa mi sarà la vita.
Nessuna
donna saprà cullarti
come
io ti celebro nei miei versi:
non
scordare la tua cara amica
nell’Eden
che hai creato per i suoi occhi,
per
me che spaccio una merce rarissima
e
vendo il tuo tenerissimo amore. (1913)
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C’è
nell’intimità degli uomini un confine
che
né l’amore, né la passione possono osare:
le
labbra si fondono nel terribile silenzio
e
il cuore si spezza per amore.
Anche
l’amicizia qui è impotente, e gli anni
pieni
di felicità alta infiammata,
quando
l’anima è libera e distratta
dal
lento languore della voluttà.
Pazzo
è colui che vi si appresta,
raggiungerlo
è morire d’angoscia...
Ora
puoi capire perché non batte
il
mio cuore sotto la tua mano. (1915)
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Il
miele selvatico sa di libertà,
la
polvere del raggio di sole,
la
bocca verginale di viola,
e
l’oro di nulla.
La
reseda sa d’acqua,
e
l’amore di mela,
ma
noi abbiamo appreso per sempre
che
il sangue sa solo di sangue...
Invano
il procuratore romano,
tra
gridi sinistri della plebe,
lavò
davanti al popolo le mani,
e
invano la regina di Scozia
tergeva
da rossi schizzi
le
palme affusolate, nell’afosa
oscurità
del palazzo reale... (1933)
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Bevo
a una casa distrutta,
alla
mia vita sciagurata,
a
solitudini vissute in due
e
bevo anche a te:
all’inganno
di labbra che tradirono,
al
morto gelo dei tuoi occhi,
ad
un mondo crudele e rozzo,
ad
un Dio che non ci ha salvato. (1934)
Anna Achmatova
Selezione poesie Fabrizio Sapio - immagini a cura di Adele Musso