(Joel
Peter Witkin, Las
meninas, 1987)
Se
dico «viole nere» la nostra prima notte
è quasi abbastanza buia da attrarre la pioggia
diurna
allo scintillio nomade del ricordo e io posso
tornare lí, portando amore
all’amore nella stessa stanza dove il suo
estremo cuore
ha ceduto la sua invisibile ambra. È vero,
lui è in me sempreverde e io ne faccio verde
uso
per amarti a ritroso attraverso la morte
e di nuovo in vita […] le viole
di cui ci nutriamo a vicenda petalo dopo
vellutato
petalo per far durare la notte abbastanza a
lungo
perché questo cuore rinnovato si apra a noi
nell’oscurità
di sangue
fin nella sua piú remota stanza.
Tess Gallagher
Lei
dice
«Puoi
cantare dolcemente
e arrivare in fondo alla canzone
ma per raggiungere la terza dimensione
devi cantarla un po’
grezza,
forzare un po’ la melodia. Metterci
dentro abbastanza forza
da far scivolare le note. Allora
succede qualcos’altro. La canzone
si espande».
Tess
Gallagher
Thomas Hart-Benton -1922
Io
sono verticale
Ma
preferirei essere orizzontale.
Non sono un albero con radici nel suolo
succhiante minerali e amore materno
così da poter brillare di foglie a ogni marzo,
né sono la beltà di un'aiuola
ultradipinta che susciti grida di meraviglia,
senza sapere che presto dovrò perdere i miei
petali.
Confronto a me, un albero è immortale
e la cima di un fiore, non alta, ma più
clamorosa:
dell'uno la lunga vita, dell'altra mi manca
l'audacia.
Stasera, all'infinitesimo lume delle stelle,
alberi e fiori hanno sparso i loro freddi
profumi.
Ci passo in mezzo ma nessuno di loro ne fa
caso.
A volte io penso che mentre dormo
forse assomiglio a loro nel modo piu' perfetto
-
con i miei pensieri andati in nebbia.
Stare sdraiata è per me piu' naturale.
Allora il cielo ed io siamo in aperto colloquio,
e sarò utile il giorno che resto sdraiata per
sempre:
finalmente gli alberi mi toccheranno, i fiori
avranno tempo per me.
Sylvia Plath
No, non proprio rossa,
ma del colore di una rosa che sanguina.
E’ un fenicottero sperduto,
da qualche parte detto Rosa Schiaparelli
e non direi rosa, ma color sangue
caramella cuoricini di cannella.
Ondeggia come mantelli negli impeccabili
villaggi di Spagna. Direi una falda
di fuoco e disotto, come un petalo,
una guaina rosa, tersa come pietra.
Direi una camicia da notte di due colori
e di due falde che fluttuano dalle
spalle le membra fasciando.
Per anni la tarma li ha bramati
ma questi colori sono cinti da silenzio
e animali larvati ma brucanti.
Si potrebbe immaginare piume e
non averne cognizione. Si potrebbe
pensare alle puttane e non figurarsi
le movenze di un cigno. Si potrebbe
immaginare il tessuto di un’ape,
toccarne i peluzzi e avvicinarsi all’idea.
Il letto è devastato da tali
dolci visioni. La ragazza è.
La ragazza spicca aleggiando
dalla camicia da notte e dal suo colore.
Ha le ali legate sulle
spalle come bendaggi.
Adesso la farfalla la possiede,
copre lei e le sue ferite.
Non l’atterriscono
begonie o telegrammi ma
certo questa camicia da notte ragazza,
questa mirabile creatura alata, non si avvede
di come la luna l’attraversi
fra due falde galleggiando.
Anne Sexton
Anne Sexton
Selezione poetica e immagini a cura di Fabrizio Sapio e Adele Musso
mignazza!!!!! queste sono poetesse che mi piacciono assai assai assai!!
RispondiEliminache poi le leggi e dici, migna, non ci vuole assai per scrivere poesie, e invece la potenza è nell'apparente oralità
gd
Le poetesse americane sono certa che ti ringraziano!
EliminaComplimenti e grazie per portare alla luce, poesia e immagini poco conosciute. La mia preferita è la seconda poesia e le sue dimensioni.
RispondiEliminaNina
Grazie a te per la tua fedeltà.
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