mercoledì 16 dicembre 2015

Mamma, chi è che nella notte canta questo canto divino?



(Marc Chagall)





Questa la sua venuta? lo mi credevo
di trovarmi davanti a un luminoso prodigio,
quale fu narrato un tempo dal grande Iddio

che in pioggia scese, e sbarre infranse, e sopra Danae cadde;
o pauroso, come quando Semele, ammalata d'amore
e desiderio inappagato, chiese di vedere
il chiaro corpo dell'Iddio, e la fiamma

ghermì le bianche membra e la distrusse.
Con tali fantasie al santo luogo volsi il cammino,
e gli occhi attoniti ora fisso e il cuore sopra
questo supremo mistero d'Amore: un'esangue

fanciulla inginocchiata, ignara di terrene passioni,
un angelo che tiene in mano un giglio,
e sopra entrambi le ali spiegate della colomba.


(Oscar Wilde)



(Bartolomeo Suardi detto il Bramantino)









Natale
Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade

Ho tanta
stanchezza
sulle spalle

Lasciatemi così
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticata

Qui
non si sente
altro
che il caldo buono

Sto
con le quattro
capriole
di fumo
del focolare

(G.Ungaretti)




 
                                                                                    (Luca Cambiaso)
 



Oggi siamo seduti, alla vigilia di Natale,
noi, gente misera,
in una gelida stanzetta,
il vento corre fuori, il vento entra.
Vieni, buon Signore Gesù, da noi,
volgi lo sguardo:
perché tu ci sei davvero necessario.

(Bertolt Brecht) 



(Gustave Moreau)




Io del Natale non ricordo molto
se non una stella e un porto sepolto
che la mia mano s’alzava in su la vetta
mentre mio nonno rubava un’altra fetta
E ancor la cameriera urlante c’avea
nell’occhio il tappo dello spumante!
La zia intanto al freddo e al gelo stava
percossa e inaridita dalla ricerca vana
di mascolina forma umana
Oh che zampogne gonfie
pensavamo noi intonando
il coretto di dolci cherubini
Solo rampogne a noi bambini
E a letto presto mi raccomando!
Così a capo mesto e sconsolati
dello scrittore girgentano assai ispirati
avremmo voluto il verso suo più bello
Ma che Natale era mai quello?
Meglio sparire in sonno
Ci rimaneva or dunque dell’infante il sogno,
il colorito roseo ignaro privo d’ogni bisogno,
e nel gomitolo di strade ormai ammucchiate
ingoiate persino eran le luci
restavano stelle comete dimezzate
un focolare spento e un presepe smontato
che in questo mondo sconquassato
si da più credito ai cretini
si preferiscono alle pecore le capre
e noi?
Facciamo sciopero, restiamo tutti bambini.





 Selezione poetica e immagini a cura di Adele Musso e Fabrizio Sapio, Buon Natale AAS!



11 commenti:

  1. Lattina natalizia strepitosa. Davvero con le palle! Adele complimenti. Sei sempre bravissima. Fabrizio

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  2. "Natale" di Ungaretti ha qualcosa di speciale............

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    1. La fatica del vivere quotidiano o dell'esistenza intera. Un angolo dove anche le pareti possano sostenere è un rifugio dal osservare la vita inarrestabile.

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. Che bella lanna agguriusa! Complimenti Complimenti!
    Nina

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  5. Abbiamo pensato a poesie e immagini non banali e crediamo di esserci riusciti con una serie di punti di vista. Auguri a tutti

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  6. Che bello! le poesie che recitavo da bambina..

    RosaL.

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  7. sempre bravi entrambi. tu e Fabrizio, scelte particolari, come ha detto Adele, per guardare il Natale da angolazioni diverse.

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