lunedì 4 maggio 2015

Ragnatele di ore






























Ragnatele di ore, embrioni di minuti
confusione di mente, voglie rattrappite
parole spezzate, idee contorte
giorni.

Nascono 'sti giorni dentro la mia mente
S’ammucchiano come spazzatura
Accanto ad una sigaretta
crescono sotto il tetto della noia
vivono trascinati dall’odor del mare
muoiono ogni volta che mi tocco i capelli
giorni.

Non ho amici, io non ho nemici
cammino fra i rami, non sputo mai per terra
osservo sempre i miei piedi
non guardo mai verso il cielo
non ho mai paura, non ho bisogno di coraggio
giorni.

E gli occhi della gente
e le mani di chi non ha niente
le fredde cosce delle ragazze
la muta voce di chi comanda giorni.
Ho vinto il silenzio di chi soffre
cerco ambizioni fra le pietre nude
stringo mani balbuzienti
ho dato serenità alla mia vigliaccheria
cedo all’equilibrio della mia sconfitta.




Calogero Orlando


1 commento:

  1. Distinto anche nella sua poesia, parole tristi composte. Che eleganza di pensieri freddi!
    Bravo Calogero!
    Nina

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