giovedì 4 maggio 2017

Se io taccio il mio segreto, esso è mio prigioniero; se me lo lascio sfuggire, io sono suo prigioniero - Arthur Schopenhauer







Il porto sepolto

Vi arriva il poeta
e poi torna alla luce con i suoi canti
e li disperde
Di questa poesia
mi resta quel nulla
d’inesauribile segreto

G. Ungaretti





                                        Escher, litografia 1935

Ti dirò un gran segreto,
tu sei il tempo, il tempo è donna
ha bisogno d’esser corteggiato
ha bisogno che ci si segga ai suoi piedi
il tempo come una veste da sciogliere
il tempo come una chioma senza fine pettinata
uno specchio che il respiro appanna e spanna.
Il tempo sei tu che dormi nell’alba in cui mi sveglio
sei tu come un coltello che trafigga la mia gola
Oh, non posso dire questo tormento del tempo che non passa
questo tormento del tempo imprigionato
come il sangue nelle vene azzurre
Ben peggiore del desiderio interminabilmente insoddisfatto
di questa sete dell’occhio quando cammini nella stanza
e io capisco che non si deve rompere l’ incantesimo

Luis Aragon

 
La calunnia, Sandro Botticelli, 1496


Alla fine il segreto è rivelato

Come sempre succede presto o tardi,
alla fine il segreto è rivelato;
Delizioso per gli intimi amici
il fatto che oramai va raccontato.
Davanti a un tè e nel mezzo d’una piazza
la lingua dopo tutto fa il suo gioco:
L’acqua cheta rompe i ponti, cari miei,
e se c’è fumo allora c’è anche fuoco.
Dietro il cadavere nella cisterna,
dietro il fantasma che vaga sul prato,
Dietro la donna che vedi ballare,
e dietro l’uomo che beve insensato,
Sotto quel certo aspetto un po’ stanco,
sotto il sospiro e sotto il mal di testa,
Si trova sempre una storia nascosta,
più di quanto s’afferri a prima vista.
Per la voce improvvisa e cristallina
che canta su dal muro del convento,
Il salone delle stampe di caccia,
l’odore del sambuco sottovento,
La tosse, il bacio, la stretta di mano
o le partite a croquet in estate,
Per tutto c’è un segreto malizioso
e, per quello, ragioni riservate.

W.H. Auden

Allegoria dell'immortalità Giulio Romano, 1520 circa



In questa custodia temporanea,
ho ordito un segreto,
a me s’adatta e io a lui.
Piccole aperture,
sottili veloci mutamenti.

La sinfonia converte lo spartito
il rigo è pieno, il rigo è vuoto.

Custode d’un tempo
che mi invita a comporre le note,
a scomporre dolori.

Seduta sullo sgabello
accorcio le distanze,
le punte sulla terra

Custode del mio lungo maggio
e del nome che è il primo
e s’adatta prima che muti l’abito
ché dalla bocca
il canto si rivela.

Adele Musso 



Hieronymus Bosch, il limbo



selezione poetica e immagini a cura di Adele Musso e Fabrizio Sapio


4 commenti:

  1. Per tutto c’è un segreto malizioso
    e, per quello, ragioni riservate. e poi l'immagine del segreto ordito come un ricamo, che questo è in fondo. Grazie per queste piccole ricercate selezioni che di settimana in settimana colmano vuoti che spesso nemmeno sappiamo di avere...e per le immagini (oggi mi piace di più quell'Escher che tiene il riflesso di ciò che il corpo appeso alla mano forse non vede)

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  2. E il sepolcro scoperchiato rivela che sono morto e che pretendere non posso di vivere al posto di un altro, che pretendere non posso di insegnare la vita che non ho, solo il silenzio si addice a chi non può più vivere
    Ma se vita ricerco, la trovo solo nei miei passi, nella terra che ho concimato con i resti di me.
    Segreta è la vita che non c'è.

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  3. Mi piace ungaretti, Mi piace la seconda poesia, di una donna. Molto bella rimanda ad immagini scolpite. Questa la mia sensazione. E Adele ci regala ancora una sua bella perla. Il segreto che modella, e che poi cambia, qualcosa cambia a lasciarne sfuggire lembi, vedo non vedo. Mentre si accorcia la distanza, per le punte a terra, seduta sullo sgabello.

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    1. Grazie a voi per la vostra attenzione. Caparbiamente la poesia esce da un porto e va verso il mare aperto, il viaggio è infinito.

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