mercoledì 10 febbraio 2016

Si pensi pure ciò che si vuole, non è così: brava gente, voi non capite niente. Vi dico che non si trattava di ciò che si pensò.







 
Il mio regalo allo sgomento,
fra cento donne faccio sesso e dipingo
di velocità e grevio imbroglio.
Quando, tutto solo, penso al mio regno
è lì che il cuore s’abbatte,
si stringe,
vellutato e sconfitto dalla tua graziosa pelle,
e da una moltitudine di pene
rubo la desolazione dei pesci e degli stagni
così che le rughe appaiano belle
a questa sconsolata cantilena.

Emanuele Scaduto









Il vicino della steppa e del grano mio amico,
nuota e sgocciola dalle mandrie dei gabbiani storpi,
e le macchie frantumano il suono.
Allora, dai carri nervosi dell’umanità sorda
si leva e scalcia il petto alto,
l’atterra e di vertigine tace.
Decide dell’amore la negazione,
e grato e sempre giocoso è il tuo morire,
che il fico attende per scendere alla morte sua.



Emanuele Scaduto


 Edward Munch Bacio alla finestra, 1892



Le storie d’amore vere

Le storie d’amore vere
sono sincere.
Le sirene
sia della pula
che quelle del mare
sono aliene,
alle storie
anche quelle non d’amore
ma vere.

***

Giorni

Cortisone
sono corti
i giorni
in giorni
contorni
di giorni
con persone.

***

Sinergicamente

Miracoli
se mi calcoli
calcolo
         lo spasmo
                    mostrar   SI
                                  NE
Quando mi guardi     RG
Quando mi baci         IC
Quando mi abbracci AM
Quando mi parli        EN
Quando mi ami         TE

          Non sei tu

 Andrea Cafarella




 






GIARDINO NERO

Scorrete fiumi del cielo sui nostri petali neri.
Le ombre hanno riempito la terra che ci regge.
Aprite le nostre strade al carreggio delle vostre stelle.
Illuminateci, scortateci con le vostre schiere,
Legioni argentine lungo la strada mortale
Dove ci incamminiamo al centro della notte.
Così il giardino parla in riva al mare.
E il gelido metallo delle vostre sante colonne
O steli ha vibrato. Ecco la notte che offre
La chiave universale delle sue porte di corno
Alle anime liberate che esalano.

Antonin Artaud, Poesie della crudeltà, 1913-1935 - Trad. Pasquale di Palmo








selezione poetica e immagini a cura di Adele Musso e Fabrizio Sapio

5 commenti:

  1. Emanuele si sentirebbe molto a suo agio in un circolo di Artaud...Meno male che il linguaggio dell'arte è così aperto e libero...si dilata all'infinito, così da accogliere chiunque senta la necessità di usarlo.

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  2. Cavoli, non me l'aspettavo di aprire in due il mio computer e trovare tre (e dico tre!) dei miei lavori. Grazie assai.

    Emanuele Scaduto

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    1. la forza della poesia ha dunque spaccato in due il tuo pc?

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  3. Un piacere leggere! Poesie dai toni forti; belle sequenze e immagini.
    Ammiro molto il lavoro di gruppo, ben riuscito! Bravi!
    Nina

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