W.H.AUDEN
Richiamato in un Mondo
nel quale i desideri sono inutili,
cacciato dalla cella
imbottita del Sonno e riabbracciata
l’Umanità impegnata, so di nuovo,
come sant’Agostino ci ha insegnato,
di esistere e volere,
di possedere volontà e coscienza
e di voler esistere e sapere,
volto in quattro diverse direzioni:
all’esterno e all’interno nello Spazio,
osservando e pensando,
all’indietro e in avanti lungo il Tempo,
ricordando e facendo previsioni.
Là fuori, per il Cuore, non esistono
Oggetti non umani,
ognuno ha un Nome Proprio,
non c’è Genere Neutro: i Fiori sfoggiano
le loro tinte splendide,
fieri si ergono gli Alberi,
le Pietre si dilettano a restare
là dove sono. Pochi sono i corpi
che comprendono un ordine,
pochi che obbediscono o si oppongono,
perciò non basta Amore per gestirli:
dobbiamo accontentarci di vederli
come una mera Alterità e contare,
misurare, costringere, pesare.
E all’interno un Luogo, non composto
di Nomi, ma Pronomi Personali,
dove siedo in consiglio
con l’Io e percepisco la presenza
di Te e Te, che va a formare Noi,
non pensando agli estranei,
coloro che vediamo come Loro.
Nessuna voce si alza litigiosa,
ma conversiamo calmi,
e raccontiamo a turno una storiella,
a volte ce ne stiamo silenziosi,
e se il momento è giusto
canticchio sottovoce
versi creati a nome di Noi tutti.
Ma il Tempo, dominio dell’Azione,
richiede una Grammatica
complessa, con diversi Modi e Tempi,
primo l’Imperativo.
Ci è permesso di scegliere il sentiero,
però dobbiamo farlo ovunque porti;
le storie da Noi dette sul Passato
devono essere vere.
Il Tempo degli Umani è una Città
in cui ogni abitante
ha un compito politico
che nessun altro è in grado di eseguire,
reso più convincente dal Suo Motto:
Ascoltate, Mortali, o Morirete!
(Trad. Alessandro Gallenzi)
Gelsomino
Sono
un fiore
Piccolo
Minuto,
stringimi
prendimi
e
muto
sarò.
Gabbiano
Gabbiano
trova
la riva
la
vita
che
abbiamo
va
arriva.
Strapiombo
del
volo infinito
se
cado
son
piombo.
Ma
tu
accanto
mi
dai ali
e
voliamo
sul
canto
dei
mari.
Amo.
L’eroe (Fede)
Nato
dalle note
mischie
a
versi
e
rombi.
Uno
spettacolo di risi
a
palcoscenico
aperto
sempre
un
sole d’arte.
Andrea Cafarella
Non c'è Remedios por questo lunatico, folle, amor.
Ti sei divertito anche stavolta a fare un bricolage geniale, chissà perchè stavolta mi ricorda molto, una poetessa amica mia.
RispondiEliminaVorrei commentarle ad uno ad uno, ma ...non ho tempo. Grazie.
RosaL.
Metà della responsabilità ricade sulla testa di Adele.Onori e oneri. Fab
RispondiEliminaGrazie Fab, siamo come esemplare raro e bizzarro, quasi mitologico, di duplice natura fuso per amor della poesia, che si scervellino amabilmente i nostri lettori, ma non sveleremo i segreti poetici, non c'è remedios.
Elimina