giovedì 9 marzo 2017

Il vino lascia sfuggire qualche parola che era meglio tacere. Omero



                                                    (Biancavolpe, Adele Musso 2016)



Beviamo, perché attendere che si faccia sera e si accendano le luci?
Il giorno è breve come un dito!
Ragazzo, tira giù le grandi coppe variopinte.
Il vino, che fa dimenticare il dolore,
lo ha donato agli uomini il figlio di Semele e Zeus.
Versa mescendo una e due parti da cima a fondo,
e che una tazza cacci via l'altra.” (fr. 346 Voigt)
ALCEO

                                                       (Trinquons, Francine Van Hove)

Ametista 22

Conosco più d’un poeta di Vino
che annega nella liquida ebbrezza
la volontà del Vuoto e della Legge.

Sono i poeti che sanno
rubare grazia e forza
prima che passi la follia della vita
come un tannino che insapora acre
insanguinando la parola
col caldo coltello nella bocca.

Riconosco i loro felici labirinti
dal perdurare dei ponti e delle porte
e dall’odore rancido del vino vomitato
che ne segna il cammino.

Fabrizio Sapio


                                                                (Due satiri, Rubens)

beve il milite e il clero,
beve questo, beve quella
beve il servo con l’ancella
beve il lesto, beve il pigro
beve il bianco e beve il nero
beve il certo, beve il vago
beve il rude, beve il mago.
beve il povero e il malato
beve l’esule , lo sconosciuto
beve il bimbo con l’anziano
beve il prete col decano
beve il fratello e la sorella
beve nonna e mamma
beve questa, bevon elle
Bevon cento, bevon mille…

(Carmina Burana)


                                               (La spillatura del vino,Giacomo Ceruti)

Il vino dolce, glorioso
rende grasso e carnoso
il petto e lo apre.
Maturo, saporoso al gusto,
ci è molto gradito,
poiché eccita i sensi.
Il vino forte, il vino puro
rende l’uomo baldanzoso
e scaccia il freddo.
Ma il vino aspro punge la lingua,
macchia tutto l’intestino
e rovina il corpo.
Quello invece che è chiaretto
rende roco il bevitore
e lo fa spesso mingere.
Il vino poi che è torbido
suole infiacchire il corpo
e togliere il colore.
Il vino rosso sottile
non è da ritenersi vile,
perché dona colorito.
Il cedrino, simile all’oro,
fa molto bene all’intestino
e soffoca i languori.
Ma la bianca acqua maledetta
sia da noi messa al bando
perché eccita la milza.

(Morando da Padova)


                                                    (Bar a les Folies Bergères, 1882 Manet)


5 commenti:

  1. In vino veritas famosa frase e non solo! Oggi possiamo affermare che ci sta anche dell'altro, ne usciranno capolavori di letteratura che i posteri ameranno, i nostri fegati un poco meno...ahahah Bella pagina, belle immagini. Vi seguo sempre.
    Nina

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  2. care amiche nessuno spilla vino alle nostre botti né assapora nei calici? allora berrò stasera per dimenticare. Peccato, perché Morando era una vera chicca... Fab

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  3. Di questo vino che scioglie la lingua e qualche parola in più scorre, ne siamo tutti baldanti. Bella la prima di Alcino. Canta una semplice verità. Bellissima Fabrizio, questa di labirinti del poeta conosco... Mi piace il semplice ripetere in rime dei Carmina Burana...Si sa del vino è piena la poesia e negli antichi soprattutto greci e latini si deliziarono a loro volta.

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