mercoledì 1 giugno 2016

Sara svegliati è primavera






Più e più volte mi chiesero,
mentre mi pagavano birra o vino,
prima a Peoria e poi a Chicago,
Denver, Frisco, New York, dove vissi,
perché mai divenni una ragazza di vita,
e come avessi cominciato,
Bene, dicevo, per un abito da sera,
e la promessa di matrimonio d’un ricco signore —
(era Lucius Atherton).
Ma le cose non stavano così.
Immaginate che un ragazzo rubi una mela
dal cesto del droghiere,
e tutti incomincino a chiamarlo ladro,
il giornalista, il prete, il giudice e tutta la gente —
“ladro”, “ladro”, “ladro”, dovunque vada.
E non può avere un lavoro, né procurarsi il pane
se non rubando, perciò, quel ragazzo ruberà.
È come la gente considera il furto della mela
che rende il ragazzo quello che è.



Edgar Lee Masters
Spoon River Anthology, 1915/1916 









 

Canto 

Ti vidi nel tuo giorno nuziale
e t’invase una vampata di rossore,
quantunque felicità ti brillasse d’ intorno
e il mondo fosse tutto amore innanzi a te.

E il baleno che s’accese nei tuoi occhi
(quale ch’ esso fosse per me),
fu quando alla Beltà di più conforme
potesse svelarsi alla mia vista dolente.

Fu quel rossore, credo, pudore di fanciulla –
e ben si comprende che così fosse.
Ma un più fiero incendio quel baleno
sollevò – ahimè! – nel petto di colui

che ti vide nel tuo giorno nuziale,
allorché ti sorprese quell’acceso rossore,
quantunque felicità ti brillasse d’intorno
e il mondo fosse tutto amore innanzi a te. 


Edgard Allan Poe 




Egon Schiele



 
Andante, ho capito che il risveglio sarebbe stato
cosa da poco tra le tue gole
avvizzite e tuttavia squadrate di una pace che torce;
il vischio freddo ti cala dalle labbra e dovresti recitare
una buona assicurazione e fare la commessa
con la torta in mano e una bibita che, qui lo dico,
dovrebbe soddisfare ferri di spuma enciclopedica
e grossi buchi che sgorgano
nella pudicizia dei tuoi peli fieri
di una soddisfacente sete tessitrice di palazzi ciechi oppure
nelle file degli spazi arrugginiti da prezzi spaziali, 
dotati di mascella filiforme
eppure orcheggiante di un porco che ti suona;
ci sono suoni tutt’intorno e sulla punta
della pazzia stretta e dello spruzzo che cerchia dallo spavento
ciechi corvi stanno dappertutto, 
fortemente folgorato e infine
la sicurezza che rampa dove i manufatti umani stanno cadendo
che è per la grossa fretta di mangiare un panino al miele o 
addirittura frugare tra i vestiti gracchianti
di ghetto bianco e un ululato storto
non basta per rendere in definitiva una cena frigida e priva in ogni punto
di una rottura che sbatte e sventola la bandiera dei cani che 
trombano.
 Emanuele Scaduto

 
frida Kahlo, Il piccolo cervo



È responsabilità del mondo lasciare che il poeta sia poeta
È responsabilità del poeta essere donna
È responsabilità del poeta stare agli angoli delle strade
a distribuire poesie e volantini scritti
meravigliosamente
e anche volantini che non si possono guardare
per la loro retorica altisonante
È responsabilità del poeta essere pigro     perdere tempo
e fare profezie
È responsabilità del poeta non pagare le tasse di guerra
È responsabilità del poeta entrare e uscire da torri d’avorio
bilocali su Avenue C
campi di grano saraceno e basi militari
È responsabilità del poeta uomo essere donna
È responsabilità del poeta donna essere donna
È responsabilità del poeta dire la verità al potente come
affermano i Quaccheri
È responsabilità del poeta imparare la verità da chi non
ha potere
È responsabilità del poeta ripetere sempre: non esiste
libertà senza giustizia     cioè giustizia economica e
giustizia in amore
È responsabilità del poeta cantarlo su melodie originali e
su quelle tradizionali degli inni e dei poemi
È responsabilità del poeta ascoltare ogni diceria e
riportarla come i narratori diffondono la storia della vita
Non esiste libertà senza paura e senza coraggio     non
esiste libertà a meno che terra e aria e acqua sopravvivano
e con loro sopravvivano i bambini
È responsabilità del poeta essere donna     tenere d’occhio
il mondo e gridare come Cassandra, ma per essere
ascoltato questa volta.

 Grace Paley




selezione poetica e immagini a cura di Adele Musso e Fabrizio Sapio


 

9 commenti:

  1. La lattina di questa settimana è una magia di parole (ben scelte) e di immagini (abbinate con sapiente cura). Mi stupisce constatare come questa sezione sia in crescita continua, settimana dopo settimana, ma così è. Nn so chi decida i titoli della selezione, ma li trovo sempre azzeccatissimo.Grazie x questi 10 minuti di gioia del mercoledì mattina

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  2. La lattina di questa settimana è una magia di parole (ben scelte) e di immagini (abbinate con sapiente cura). Mi stupisce constatare come questa sezione sia in crescita continua, settimana dopo settimana, ma così è. Nn so chi decida i titoli della selezione, ma li trovo sempre azzeccatissimo.Grazie x questi 10 minuti di gioia del mercoledì mattina

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    1. Grazie a te Monica, regalare gioia è riceverne altra in cambio è magnifico.

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    2. mi scappò un accento, e riceverne, naturalmente. :-)

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  3. Lattina poetica che oggi ha un significato profondo (e nel mondo triste). Il grido di Cassandra verrà ascoltato.

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    1. Le voci di poeti come Emanuele ci salvano dal rumore del silenzio.

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    2. Le voci di poeti come Emanuele ci salvano dal rumore del silenzio.

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  4. Sono rimasta molto colpita dalle immagini legate alle poesie: donna decapitata con testa che fluttua, signor lo sicco che tiene trombone ...ahahahah e una tizia sorda a causa di due affari ( mi sembrano due conchiglie )che le tappano le orecchie, e infine una ragazza a cui la bordurina ricamata della tenda che si stacca attraversa la bocca. Immagini forti che evidenziano un disagio dei sensi in un originale scelta tematica di poesie e foto. Vi leggo sempre con curiosità, alla prossima!
    Nina

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  5. Sono frastornata e convinta...

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