mercoledì 13 aprile 2016

Ora assomiglio a una specie di dio e fluttuo per l’aria nella mia veste d'anima pura come una lastra di ghiaccio






                                                     Wojeciech Weiss, Nudo


Lettera d'amore

Non è facile dire il cambiamento che operasti.
 Se adesso sono viva, allora ero morta
 anche se, come una pietra, non me ne curavo
 e me ne stavo dov'ero per abitudine.
 Tu non ti limitasti a spingermi un po' col piede, no-
 e lasciare che rivolgessi il mio piccolo occhio nudo
 di nuovo verso il cielo, senza speranza, è ovvio,
 di comprendere l'azzurro, o le stelle.
 Non fu questo. Diciamo che ho dormito: un serpente
 mascherato da sasso nero tra i sassi neri
 nel bianco iato dell'inverno-
 come i miei vicini, senza trarre alcun piacere
 dai milioni di guance perfettamente cesellate
 che si posavano a ogni istante per sciogliere
 la mia guancia di basalto. Si mutavano in lacrime,
 angeli piangenti su nature spente,
 Ma non mi convincevano. Quelle lacrime gelavano.
 Ogni testa morta aveva una visiera di ghiaccio.
 E io continuavo a dormire come un dito ripiegato.
 La prima cosa che vidi fu l'aria, aria trasparente,
 e le gocce prigioniere che si levavano in rugiada
 limpide come spiriti. Tutt'intorno giacevano molte
 pietre stolide e inespressive,
 Io guardavo e non capivo.
 Con un brillio di scaglie di mica, mi svolsi
 per riversarmi fuori come un liquido
 tra le zampe d'uccello e gli steli delle piante
 Non m'ingannai. Ti riconobbi all'istante.
 Albero e pietra scintillavano, senz’ombra.
 La mia breve lunghezza diventò lucente come vetro.
 Cominciai a germogliare come un rametto di marzo:
 un braccio e una gamba, un braccio, una gamba.
 Da pietra a nuvola, e così salii in alto.
 Ora assomiglio a una specie di dio
 e fluttuo per l’aria nella mia veste d'anima
 pura come una lastra di ghiaccio. E' un dono.

 Sylvia Plath






Donne mie che siete pigre
angosciate, impaurite,
sappiate che se volete diventare persone
e non oggetti,
dovete fare subito una guerra
dolorosa e gioiosa, non contro gli uomini,
ma contro voi stesse che vi cavate gli occhi
con le dita per non vedere le ingiustizie che vi fanno.


Dacia Maraini


 






In riva al mare

Dalla mia fronte io esco in riva al mare
 dove sommessa mormora i suoi baci
 l’onda; e conchiglie, imbuti del rumore,
 ci ascoltano pudiche e indifferenti.

Davanti a me si rinnova il suo gioco
 di animale veloce che ai miei piedi
 si stende per piacermi e mi incoraggia
 con battiti di ciglia; anima preda
 di polipi e di granchi io ti respingo,
 votata al clima immobile degli astri.

Su me sospende il cielo la sua curva
 larga, ariosa, e modella i miei passi
 non di un’età, non di un attimo, un’ora
 ma di un’antichità: parola estratta
 dalla tua pausa, o mare, fronte colma.

Giovanna Bemporad

                                                               Amèdèe De La Patellière - Bagnanti a Bandol, 1928


 


Lei glielo disse credendolo amico.  
Lui l’accolse tra le sue braccia.
      
(Ma il cuore transitò nella nebbia e le parole        
si fecero forbici)
      
Nella dolina emerse un fiume umiliato   
e senz’alveo, che inondò la casa.
      
Vuoi che uccida?, chiese.
Mentre ancora fissava, agì la lama
che non aveva timore:
sangue come vino rubino
sulla tovaglia bianca della pelle squarciata.
Si scambiarono occhi e sentirono affanni alieni.
Lui cadde, lei cadde.

Sofia P. Bazori


                                                   Edward Hopper South Carolina 


Selezione poetica e immagini a cura di Fabrizio Sapio e Adele Musso


11 commenti:

  1. Bella anche questa selezione. Giornata proficua oggi per il Blog

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  2. Le vostre selezioni sono dei doni speciali. Grazie, Ade e Fabrizio.
    Sere.

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  3. dimenticavo: lettera d'amore è qualcosa di straordinario!

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  4. Grazie a voi, i vostri commenti ci riempiono di gioia, vero Fabrizio?
    Adele

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    1. Serena anche io amo lettera d amore. Grazie a tutti per i commenti sempre interessanti. Fab

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  5. Che bella pagina, sempre piacevole leggere e guardare le immagini. L'ultima poesia mi ha colpita per la sua cruenta diversità, le parole che diventano forbici, il tradimento, il sangue e il vino dello stesso colore, il rosso che si contrappone al bianco della tovaglia, la pelle spaccata, gli sguardi ritrovati, e la morte che li divide ma unisce al tempo stesso; la trovo particolare. Complimenti per la scelta.
    Nina

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    1. Cara Nina, si tratta sempre della mia amata Sofia Bazori, che a volte emerge e si fa largo tra le altre.fab

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    2. Sofia P. Bazori...poeta (essa) d'altri tempi che di questi tempi graffia con immagini vivissime

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    3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  6. Mi piace della selezione l'argomento, più di ogni altra cosa, che in versi davvero rende e in queste righe, che trovo altrettanto stupende, ritrovo il simile e il contrario, l'unico sentimento che si addice ad ogni uomo...Amore Amore Amore
    Quale più bella non so dire, direi che Dacia Maraini ha detto una verità sostanziale, che tuttavia impedisce l'AMore così intrigato e poi cantato.
    Grazie molto bella la selezione. E sono spinta a parlare in versi

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  7. Niente come la poesia bella rende l'intrigo dei pensieri presenti e passati, delle sensazioni, delle esperienze che si intrecciano come rami spinosi.

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