mercoledì 2 marzo 2016

poeti, amici, che l'incontro è un dono







 

Maschere mascherate
da persone si sfidano
per ore ed ore ignare
del piacere e del dolore.
E la tenzone più o meno
singolare si approssima
al tragico dilemma:
è meglio avere un cuore
di salgemma desertificato
dalle disillusioni o fragili
opinioni speranze edificanti
sul viale dei tramonti
versificanti ancora
un’impossibile aurora?

Gabriella Pochini



Virgole accenti
pause intenzioni
colori colori
colori brillanti
acuti svettanti
e gravi pesanti.
Brava bravissima
Sembri dipinta
Che meraviglia !
Sei … tutta finta.

Gabriella Pochini


                                                             (Alma Tadema Le rose di Eliogabalus)



Parlami dell’acqua e del cielo (a Cristina, poetessa)

Concedimi
le tue parole
tra le parole e il sangue
parlami dell’acqua
e del cielo
della luna e delle comete
del giorno e delle stagioni

concedimi
il tuo sillabario
di eroismi e sconfitte
e prestami le tue ali

per sconfinare altrove

Francesco Federico

                                                                (Turner, Sunrise in blue light)


CI SVEGLIA LA LUCE DELL'ALBA

Ci sveglia la luce dell'alba
dalla finestra gli stridori
costringono ad altre fatiche
e mi pare di non donarti nulla
neanche una parola.

(da Le ali d'argilla, testo di Francesco Federico)

                                              (Edoardo Dal Bono Da Santa Lucia a Frisia)




Tranquillo
ti credi felice.
Togli il rischio,
la gara,
l’incerto domani,
e viene
con passo greve
la noia,
e il dubbio:
“Io vivo?”

Domenico Romano

------
Mi chiedi
se voglio
che tu venga improvvisa,
con passo felpato,
mentre sono chino su un libro
o gioco col verso,
o, piuttosto,
che indugi,
prima di colpire.
Così.
Voglio fissarti a lungo
nel volto
e vedere se tremo.

Domenico Romano





                                                         (Vittorio Corcos. 1910 In lettura sul mare)


Il viaggio era breve, e portava lontano
tra suoni strazianti, grida angosciose e folli risate.
Voci concitate, qualcuno corre
tra porte sbattute e vuoti silenzi.

L’androne era enorme,
una bimba e la nonna, sedute su una panca,
in attesa.
Lui giungeva, docile
la sua giovinezza fragile e violata,
assomigliava a mia madre,
capelli folti e scuri gli incorniciavano il viso.
Bon Pino, bon diceva e si batteva la mano sul petto.
Io gli prendevo la mano e gliela baciavo
la nonna no, ne aveva timore.
Lo accarezzava, un tocco lieve
d’amore e di sofferenza.

Una notte morì. Solo.
Tutti dissero che era meglio così.
Il ricordo di lui è rimasto a lungo sopito,
ma ora mi chiedo com’è vissuto
e mi sento complice di quell’abbandono.

Nuccia Tasca




                                                               (Lord Frederic Leighton, Solitudine)        



Selezione poetica e immagini a cura di Adele Musso e Fabrizio Sapio      



15 commenti:

  1. Avessi saputo che era questo l'argomento, vi avrei mandato una mia poesia.
    Nuccia Tasca, mi piace molto.

    grazie.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. tranne Nuccia, gli altri sono tutti poeti amici personali e conoscenti miei o di Adele. dunque ci coinvolgono direttamente e più degli altri. Nuccia ha pianto, scrivendo quel ricordo... Fabrizio

      Elimina
  2. Bellissime poesie, alcuni versi da appuntare. Ho apprezzato particolarmente la prima, con il cuore di salvezza desertificazione dalle disillusioni. Complimenti anche per la scelta delle immagini, sempre molto evocative.

    RispondiElimina
  3. Adoro le belle poesie, e confesso nel contempo che molte non le capisco fino in fondo. Non so, forse mi faccio fuorviare da aggettivi inusuali o da audaci metafore. L'ultima mi piace: è chiarissima e mi ricorda le ballate di De André.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Credo che non sia importante comprendere fino in fondo, anche quel senso di non finito è bellezza, e la mente va dove vuole andare.

      Elimina
  4. Grazie lettrici e lettori, oggi abbiamo voluto rendere onore e merito ad alcuni amici poeti. La lattina come caleidoscopio di immagini e versi, un luogo di suggestioni contro la desertificazione delle menti.

    RispondiElimina
  5. Scrivere poesie oggi per me è fuori tempo, però devo essere sincera leggere questi versi allietano la giornata! Brava Ade...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E non solo, il mio compagno d'avventura poetica, bravo anch'egli!
      Grazie Caterina.

      Elimina
  6. Pagina sempre ricca di immagini ricercate e poesie varie per tematiche e stile. Oggi è un piacere per noi di AAS ospitare Francesco Federico, che conosco e stimo molto. Grazie e a rileggervi.
    Nina

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Nina, Francesco è una persona meravigliosa.

      Elimina
  7. Io oggi preferisco (che brutta parola se si parla di poesia) la prima di Francesco Federico,"prestami il tuo sillabario... " perché se non si parla la stessa lingua nei sentimenti non si può sconfinare altrove. Si rimane li piantati l'uno di fronte all'altro senza raggiungersi e congiungersi mai.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Francesco Federico è un poeta sensibile e persona di grande generosità. Io trovo parte del mio sentire nei suoi versi.

      Elimina
  8. grazie a tutti. sappiate che avete letto, tra l'altro, testi di una autrice di biografie veneziana, di una nota attrice, doppiatrice e autrice teatrale piemontese e di un noto latinista palermitano. Rosa, quando vuoi sei sempre la benvenuta, come chiunque del gruppo. personalmente sarei onorato di ospitare altre belle poesie scritte da qualcuno di noi a cui piace condividerle con noi. Fab

    RispondiElimina
    Risposte
    1. conoscere prima l'argomento che tratterete sarebbe utile per poter partecipare, basterebbe una breve nota magari un paio di giorni prima, o anche uno.

      Elimina
    2. Spesso si fa tutto all'ultimo minuto, io compongo il puzzle la mattina stessa della pubblicazione, ma forse ci piace così. Per le prossime latte che vedranno un coinvolgimento dei nostri blogger l'avviso arriverà per tempo

      Elimina