mercoledì 24 giugno 2015

Verso di me veniva il pesce a nuoto ed il gabbiano candido nel volo, ed ero fiera, perfida e allegra, e non sapevo d'essere felice



Strinsi le mani sotto il velo oscuro...
“Perché oggi sei pallida?”
Perché d’agra tristezza
l’ho abbeverato fino ad ubriacarlo.
Come dimenticare? Uscì vacillando,
sulla bocca una smorfia di dolore...
Corsi senza sfiorare la ringhiera,
corsi dietro di lui fino al portone.

Soffocando, gridai: “E’ stato tutto
uno scherzo. Muoio se te ne vai”.
Lui sorrise calmo, crudele
e mi disse: “Non startene al vento.”   (1911)


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Lascio la casa bianca e il muto giardino.
Deserta e luminosa mi sarà la vita.
Nessuna donna saprà cullarti
come io ti celebro nei miei versi:
non scordare la tua cara amica
nell’Eden che hai creato per i suoi occhi,
per me che spaccio una merce rarissima
e vendo il tuo tenerissimo amore.   (1913)
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C’è nell’intimità degli uomini un confine
che né l’amore, né la passione possono osare:
le labbra si fondono nel terribile silenzio
e il cuore si spezza per amore.
Anche l’amicizia qui è impotente, e gli anni
pieni di felicità alta infiammata,
quando l’anima è libera e distratta
dal lento languore della voluttà.
Pazzo è colui che vi si appresta,
raggiungerlo è morire d’angoscia...
Ora puoi capire perché non batte
il mio cuore sotto la tua mano. (1915)
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Il miele selvatico sa di libertà,
la polvere del raggio di sole,
la bocca verginale di viola,
e l’oro di nulla.
La reseda sa d’acqua,
e l’amore di mela,
ma noi abbiamo appreso per sempre
che il sangue sa solo di sangue...

Invano il procuratore romano,
tra gridi sinistri della plebe,
lavò davanti al popolo le mani,
e invano la regina di Scozia

tergeva da rossi schizzi
le palme affusolate, nell’afosa
oscurità del palazzo reale... (1933)
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Bevo a una casa distrutta,
alla mia vita sciagurata,
a solitudini vissute in due
e bevo anche a te:
all’inganno di labbra che tradirono,
al morto gelo dei tuoi occhi,
ad un mondo crudele e rozzo,
ad un Dio che non ci ha salvato. (1934)

Anna Achmatova

Selezione poesie Fabrizio Sapio - immagini a cura di Adele Musso

mercoledì 17 giugno 2015

Chi è solo bello, resta bello all’occhio. Ma chi ha valore sarà bello sempre” ...
















 
SI MI NNÈ GHIRI

Si mi nnè ghiri ti portu 'nto cori
e lu to' ciavuru mi portu appressu,
ddu ciavuru bonu di limiuna e furmentu
'u ciavuru bonu ca mi porta lu ventu.
'A brezza marina cca nun la lassu,
mi nni portu 'na sporta 'ncucciata 'nto vrazzu.
L'acqua ra 'Nzerra 'nta 'na burnia
e un catu mi portu di terra mia.
'Na rama d'alivu e 'na bacchetta di rosa,
'na vesta bianca e un mazzu di sposa.
Quattru valigi mi porti di tia
pi nun patiri la malincunia.
Scinni 'na lacrima...,
non pozzu cchiù ancora scrivìri,
ca si ci penzu mi sentu murìri.
Si mi nnè ghiri sarà cu duluri,
ma si lu fazzu, lu fazzu p'amuri.


Adelaide J. Pellitteri












Vorrei veramente essere morta.
Essa lasciandomi piangendo forte,
mi disse: "Quanto ci è dato soffrire,
 Saffo: contro ogni mia voglia
io devo abbandonarti".
Allontanati felice" risposi
Ma ricorda che fui di te
sempre amorosa.
Ma se tu dimenticherai
(e tu dimentichi) io voglio ricordare
i nostri celesti patimenti:
le molte ghirlande di viole e rose
che a me vicina, sul grembo
intrecciasti col timo;
i vezzi di leggiadre corolle
che mi chiudesti intorno
al delicato collo;
l'olio da re, forte di fiori,
che la tua mano lisciava
sulla lucida pelle;
e i molli letti
dove alle tenere fanciulle joniche
nasceva l'amore della tua bellezza.
Non un canto di coro,
ne' sacro, ne' inno nuziale
si levava senza le nostre voci;
e non il bosco dove a primavera
il suono..

Chi è solo bello, resta bello all’occhio. Ma chi ha valore sarà bello sempre” ...  


Non stupirti del mio amore

che di parole ne rimasero tra i capelli

e nello sguardo che vedeva ciò che voleva vedere

smessi gli abiti e i pensieri regalati ai poveri di Dio


Non stupirti se ti chiederò

di chiudermi bene gli occhi

affinché nessuno abbia a spiare

il vuoto e l'iride rovescia

Immobile,

con la corona opaca e la pelle ispessita

non stupirti se l'amore lo inalerai con i fiori marciti

nell'aria rarefatta

Qualcuno aprirà la finestra e vedrà oltre.

Non si sopporta la vista di ciò che non si comprende.

Ti salveranno le speranze

perché questo è ciò che fanno le speranze

le mani che trascinano verso l'alba

ché la notte non ti salva.

E non stupirti se del mio amore

resterà solo una leggera pressione sulla spalla

diranno: era una donna di valore.

Adele Musso